Sto sistemando il template, quindi potrebbe potrebbe risultare un po' sto
rto. Visto?

mercoledì 31 marzo 2010

Le vocali sono importanti

«Con tutto ciò, io mi ero subito ripurgata la pronunzia di quel nostro orribile "u" lombardo, o francese, che sempre mi era spiaciuto moltissimo, per quella sua magra articolazione, e per quella boccuccia che fanno le labbra di chi lo pronunzia, somiglianti in quell'atto moltissimo a quella rísibile smorfia che fanno le scimmie, allorché favellano.»

Caro Vittorio Alfieri,
volevo solo avvertirla che è stato trovato l'anello di congiunzione tra la "u" lombarda e le scimmie.
Cordiali saluti.

martedì 30 marzo 2010

Se non ci vado, mi si nota di più.


Sogno

Gente che ride, una risata beota, incontrollabile. Gente che ride a Brescia ed entra nel seggio. Gente che ride a Brescia, entra nel seggio e va a votare Renzo Bossi. Sempre ridendo, sempre. Non smettono mai. Gente che ride beota, esce dal seggio e comincia a bastonare un negro. Lo ammazzano. Tornano a casa ridendo.

Risveglio

Se ieri sera piangevo e maledicevo gli italiani per la loro stessa schifosa esistenza provinciale, per il loro opportunismo, per il loro razzismo, per la loro massima ignoranza e stupidità; se ieri sera auguravo loro la morte istantanea per mano di un dio che non esiste e che se esistesse manderei a fanculo; se ieri sera ero così trascinato dallo spirito di Jacopo Ortis, oggi riesco ad analizzare le cose con più razionalità.
Astensionisti, ammazzatevi.

Il Piemonte è stato perso per 10mila voti. Il Lazio per 80mila. La democrazia, eh? Ma la differenza tra noi (sì, vabbè, "noi") e loro è proprio saperci sguazzare in questa democrazia, che diciamocelo, poteva anche capitarci di peggio.

"Non vado a votare perché non credo nella democrazia"
Allora ribellati, instaura una dittatura, vattene, fai quello che cazzo ti pare tranne che continuare ad ammorbarmi con un pensiero che ti sarà stato instillato da chissà quale filosofo del cazzo e di cui tu hai recepito l'unico aforisma intellegibile al tuo cervello.

"Non voto perché non mi sento rappresentato"
Ma guarda che una testa di cazzo come te la vedo rappresentata benissimo da molti candidati.

"Non voto per protesta"
A questo punto, per protesta, datti fuoco in piazza gridando "Quasi quasi voto Beppe Grillo!!"

[si accende una sigaretta] [comincia un pippone sull'inutilità del voto] "Anche se votassi, il mio voto non sarebbe decisivo"
Ehi, guarda un po', LO ERA.

"Non voto perché è tutto un magna magna"
Vattene, sto parlando degli astensionisti di sinistra, non degli idioti che leggono il blog di Beppe Grillo.

"Non voto perché la sinistra è connivente con il regime di Berlusconi"
Il più grande alleato di Berlusconi è il nemico che, con il suo snobismo, con la sua presunta superiorità, con le sue seghe intellettuali e idealiste, con le sue idee non praticabili, sceglie di non andare a votare. Un nemico che non esiste.

La scelta di non votare, di questi tempi, è una mancanza di umiltà. Pensate di saperla lunga, non sapete mettervi sullo stesso piano dell'operaio leghista che al seggio ci va alle 8 di domenica mattina. Ma in democrazia il voto di un professore universitario vale quanto il voto di chi ha la licenza elementare. Il voto di un genio vale quanto quello di un idiota. Questo non lo accetterete mai.

E mentre voi continuate a grugnire e a rotolarvi nel fango della vostra superiorità culturale, il paese è in mano a chi dell'inferiorità culturale si è fatto bandiera. E il vuoto continuerà a propagarsi dai punti nevralgici della società che piano piano gli stiamo consegnando. E sarà sempre peggio.

martedì 16 marzo 2010

Amare il proprio paese

- Mi sono rotto di stare in Italia
- Dai, 'sti discorsi non si reggono...
- No no, penso di essere nato in un paese di merda...
- Magari lo diresti anche se abitassi in Inghilterra, o in Germania...
- Dici?
- Ma sì, i problemi ci sono dovunque...
- Anche in Germania la coda alle poste?
- Ma può essere, se non sono le poste è un'altra cosa, su non rompere le palle co' 'sta storia.
- Eh, e della classe politica?
- Ma fa schifo un po' dovunque, solo che abitando qua ti lamenti di qua. Troveresti gli stessi politici da qualsiasi parte...
- Mmm, vabbè, mi hai convinto. Proverò ad apprezzare l'Italia per quello che è.




(Segnalato su FF)

venerdì 12 marzo 2010

Pedofilo per caso

Niente, non riesco a non pensare alla solita intervista. Monsignor Girotti dice:
E per quanto riguarda la pedofilia come si deve comportare un confessore che raccoglie la confessione di un pedofilo? Che consigli fornite?
«Un penitente che si è macchiato di un delitto simile, se è è pentito sinceramente, lo si assolve. E’ chiaro che dinnanzi a casi di persone consacrate soggette a disordini morali costanti e gravi (sottolineo, costanti e gravi) il confessore dopo aver, senza successo messo in atto tutti i tentativi per ottenere l’assoluzione consiglierà di abbandonare la vita ecclesiastica».
Esistono pedofili che non hanno "disordini morali costanti e gravi"? Non approfondendo quel "morali", anzi, calandoci nella morale cattolica: non è molto più legato all'occasione, alla situazione, al contesto un aborto? Al contrario: esiste la pedofilia occasionale? 
Può anche essere, per carità. C'è chi magari sotto effetto di cocaina ha fatto gare automobilistiche clandestine, e chi lo ha messo in mano ad un ragazzino. Errori di gioventù, ce po sta.

Burocrazia Apostolica Romana

Grazie ad un link pubblicato da Woland mi rendo conto di come sia efficace e veloce il diritto ecclesiastico, un esempio perfetto di come gli usi e le abitudini plasmino e modellino il diritto, velocizzando la burocrazia.

Don Mauro: Don Luca, devo confessarmi...
Don Luca: prego, Don Mauro, dimmi tutto...
Don Mauro: ecco, mi sono scopato un bambino...
Don Luca: è grave, lo sai?
Don Mauro: sì, lo so, ma sono pentito...
Don Luca: sinceramente?
Don Mauro: sì
Don Luca: dai, sei assolto.

Don Luca: Don Mauro, devo confessarmi...
Don Mauro: prego, Don Luca, dimmi tutto...
Don Luca: ecco, mi sono scopato un bambino...
Don Mauro: è grave, lo sai?
Don Luca: sì, lo so, ma sono pentito...
Don Mauro: sinceramente?
Don Luca: sì
Don Mauro: dai, sei assolto.

Don Guglielmo: Don Franco, devo confessarmi...
Don Franco: prego Don Guglielmo, dimmi tutto...
Don Guglielmo: ho abortito...
Don Franco: che testa di cazzo, sempre a fare il coglione...
Don Guglielmo: ahahaha! Dai veramente, mi sono scopato un bambino...
Don Franco: No problem allora.

Lasciate da parte la morale, è logico che la burocrazia sia lenta in quei casi meno abituali. Una donna cattolica deve solo sperare, se vuole abortire, che le suore comincino a farsi ingravidare con più frequenza.

giovedì 4 marzo 2010

Prove sulla non convenienza dell'essere cattolici (1)

I miracoli colpiscono solo malattie rare e handicap gravi. Mai che dio guarisca un cazzo di mal di gola.